La sindrome del colon irritabile, o dell’intestino irritabile, è un insieme di disturbi che interessano l’intestino; hanno origine non chiara e possono provocare notevoli disagi.
Si distinguono da più severe patologie infiammatorie, e sono spesso etichettati in maniera generica nel campo delle coliti e del colon irritabile e richiedono opportuni accorgimenti nutrizionali.
I principali sintomi sono i seguenti:
- fastidio e gonfiore addominale
- disturbi digestivi
- spasmi e irregolarità intestinale
- alitosi
- nausea
Inoltre sono spesso accompagnati da diarrea o stipsi.
Per un’efficace soluzione nutrizionale bisognerà migliorare la funzionalità gastrica, epatobiliare e pancreatica, in quanto una efficace digestione costituirà il presupposto principale per ristabilire la salute dell’intestino.
CONSIGLI NUTRIZIONALI
Il primo importante consiglio è masticare lentamente. Una masticazione adeguata e completa è l’inizio di una buona digestione.
Sarà inoltre importante evitare tutti gli alimenti meteorizzanti (cioè che causano una aumentata produzione e accumulo di gas nell’intestino) per il loro contenuto in cellulosa, come i carciofi, i funghi, le lattughe crude e tutte le verdure lesse ad eccezione dei fagiolini e agretti.
Da escludere anche minestre, brodi, legumi. Utilizzare come spezie la curcuma e lo zenzero, il cui potere antifiammatorio è ben documentato, che miglioreranno i processi digestivi.
APPROFONDIAMO: LA STIPSI
La stipsi spesso si accompagna alla sindrome del colon irritabile. Esaminiamo meglio questo disturbo.
In generale possiamo dire che il rallentamento del transito intestinale (stipsi) è un processo infiammatorio a carico del nostro corpo.
Ogni disturbo del transito intestinale nel senso del rallentamento deve focalizzare l’attenzione sulle condizioni della funzionalità epatica del paziente. La stimolazione del fegato deve essere intensa e prolungata, componendo il pasto in modo da utilizzare tutti gli alimenti che, con meccanismi diversi, favoriscano lo svuotamento intestinale.
In linea generale, gli alimenti possono svolgere un ruolo eccitante sulla tiroide con stimolo neurologico alla peristalsi; possono stimolare il fegato e quindi aumentare la produzione dei succhi digestivi; possono essere irritanti sulla mucosa intestinale; infine possono avere un effetto massa. Spesso uno stesso alimento racchiude una o più di queste proprietà.
Dal punto di vista bio-nutrizionale è possibile distinguere una stipsi “atonica” e una “ipertonica” che richiedono differenti linee guida alimentari.
LA STIPSI ATONICA
Quella atonica si caratterizza per un rallentamento dei processi digestivi e conseguente gonfiore addominale. La sensazione di fastidio sarà legata alla fermentazione e al meteorismo.
In questi casi bisognerà sollecitare la funzione del fegato, allo scopo di aumentare la produzione e il deflusso della bile, attraverso l’impiego di cibi ripassati, trifolati. Queste modalità di cottura comporteranno una evaporazione dei liquidi presenti negli alimenti, annullando o riducendo il loro potere fermentativo.
Saranno escluse le banane e alcune verdura a foglia come la lattuga, le verdure lesse e i latticini. Si dovranno invece utilizzare le verdure antimeteoriche come il finocchio, la carota, il sedano.
Le verdure con potere lassativo sono: melanzane ai ferri o trifolate, funghi trifolati, peperoni in insalata, arrosto o soffritti in padella, sedano in pinzimonio, sedano rapa, verza cruda o sbollentata (se cotta troppo diventa astringente) e condita con olio e limone.
La frutta con potere lassativo è: albicocche, fichi, kiwi, mela cruda, uva, prugne.
LA STIPSI IPERTONICA
Nella stipsi ipertonica vi è contrattura e spasmo della muscolatura liscia intestinale, che ostacola il deflusso e l’espulsione delle feci. In questo caso, oltre all’impiego di alimenti lassativi, sarà necessario soprattutto agire in senso miorilassante, con tutti i cibi ricchi di potassio, come la banana, i fagiolini, gli agretti, la zucchina. Si eviteranno le sostanze adrenergiche come il tè, il caffè e tutti gli alimenti troppo ricchi in iodio come il pesce tipo orata o spigola, preferendo i pesci di fondale (rombo o sogliola o molluschi o crostacei) scegliendo come modalità di cottura quella in padella con pomodori o al vapore.
Dott.ssa Federica Costantino, nutrizionista