Perché seguire un regime dietetico antinfiammatorio?

Yogurt e lamponi

Esistono alimenti capaci di aiutare a mantenere integro l’epitelio intestinale, di ridurre lo stato infiammatorio, e di influenzare positivamente la composizione del microbiota intestinale (un tempo chiamato “flora intestinale”).

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha pubblicato uno studio condotto dai ricercatori della Washington University di St. Louis che hanno esaminato più di 88.000 americani (32.606 uomini e 55.743 donne) sottoposti a colonscopia tra il 1986 e il 2012. Lo studio è il primo di molti altri a mostrare che il consumo di alcuni alimenti e in particolare di yogurt si associa a una riduzione nella comparsa di lesioni precancerose dell’intestino.

Esistono altri alimenti con effetti analoghi allo yogurt. Per esempio, la fibra alimentare contenuta nella verdura, nella frutta e nei prodotti da forno non raffinati riduce il rischio di tumore del colon-retto. La fibra alimentare è composta da zuccheri complessi e non ha valore nutritivo o energetico, tuttavia è importante per vari motivi: aumenta il senso di sazietà portando a mangiare meno, influenza l’assorbimento di zuccheri e grassi e regola il transito intestinale. Inoltre i batteri presenti nell’intestino digeriscono e fanno fermentare la fibra, producendo metaboliti che possono essere utilizzati dal nostro organismo, hanno un’azione antinfiammatoria, favorendo il mantenimento dell’integrità dell’epitelio intestinale contrastando la trasformazione delle cellule del colon in cellule tumorali.

Al contrario, il consumo di carne rossa e di carni lavorate, alimenti molto presenti nella cosiddetta “dieta occidentale”, fa aumentare il rischio di sviluppare tumori dell’intestino.

Purtroppo siamo ancora lontani da seguire una dieta corretta: esaminando le risposte di un campione di circa 44.000 persone, in un’indagine compiuta dall’università di Boston è emerso che il consumo di carne processata (rappresentata principalmente da 5 alimenti: salsicce, prosciutto, pancetta, Wurstel, e hot dog) è rimasto invariato negli ultimi 18 anni, e corrisponde a circa un quarto di tutta la carne consumata dagli americani. L’unica buona notizia è che nello stesso periodo il consumo di carne rossa non processata è un po’ diminuito.

Modificare le scelte alimentari deve essere uno stimolo per migliorare il proprio benessere e prevenire molte patologie croniche.

 

Dott.ssa Gisella Giovanetti, dietista

 

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