La presenza di sangue nelle urine (ematuria) è un’anomalia che può indicare disturbi dei reni o dell’apparato urinario.
Può essere visibile (ematuria macroscopica), quando le urine assumono un colore rossastro o bruno, o invisibile a occhio nudo (ematuria microscopica), e in questo caso viene rivelata solo dall’esame delle urine. Può essere l’unico segno senza altri disturbi, oppure può essere associato ad altri sintomi, come febbre, dolore, bruciore alla minzione.
Il sangue nelle urine visibile, soprattutto se non associato ad altri sintomi, è un segnale preoccupante e può essere indice di disturbi seri. Se si verifica è bene ricorrere a una visita urologica in tempi brevi (al più due settimane). In caso invece di sangue nelle urine non visibile, la probabilità che si tratti di un problema serio è molto minore, ma comunque non dovrebbe essere trascurato.
Il sangue può provenire da varie parti dell’apparato urinario: reni, vescica, uretra, prostata. Le cause dell’ematuria sono numerose: le principali sono i polipi, i tumori, i calcoli, le infezioni, i traumi, oltre a una serie di cause più complesse, come malattie renali. Per la valutazione dell’ematuria, oltre alla visita e all’esame dell’urina, sono possibili esami di vario tipo. I più indicati sono la cistoscopia e la TAC: questi sono esami standard che servono soprattutto per escludere problematiche serie. Nella pratica quotidiana viene anche molto utilizzata l’ecografia, rapida e indolore.
In questo video il dottor Luca Colapaoli, urologo, spiega che cos’è e come si può individuare (intervista a cura di Andrea Grassani).