I pollini di alcune piante sono responsabili della cosiddetta “pollinosi”, che consiste nella comparsa di disturbi a carico degli occhi e dell’apparato respiratorio nel periodo di pollinazione. Tali piante comprendono piante arboree (alberi) e piante erbacee (erbe). Nel Nord Italia gli alberi responsabili di pollinosi sono la betulla e il nocciolo, mentre le erbe responsabili comprendono le graminacee, la parietaria, l’ambrosia e l’assenzio.
Le manifestazioni cliniche della pollinosi sono: congiuntivite, rinite, bronchite, asma bronchiale; possono verificarsi in un periodo che va da febbraio a settembre a seconda del polline responsabile.
In alcune persone già affette da allergia a pollini si manifesta la sindrome orale allergica, ovvero la comparsa di disturbi in seguito all’ingestione di alcuni alimenti vegetali crudi (frutta e verdura). Tali disturbi coinvolgono principalmente la mucosa orale (prurito alle labbra, prurito al cavo orale, prurito al faringe, gonfiore delle labbra, formazione di papule a livello della mucosa orale), ma possono coinvolgere anche l’orecchio medio (prurito, edemi).
La causa risiede nella somiglianza strutturale tra le proteine dei pollini e le proteine di alcuni alimenti vegetali (si parla di “reazione crociata”); un tipico esempio è la sindrome orale allergica dopo ingestione di mela cruda nei pazienti allergici al polline di betulla.
I sintomi risultano più accentuati durante il periodo di pollinazione della pianta responsabile di allergia; l’alimento vegetale risulta ben tollerato dopo cottura, perché le proteine responsabili vengono denaturate dal calore.
Una accurata visita allergologica risulta fondamentale per identificare i pollini responsabili dei disturbi, attuare una corretta terapia (preventiva e sintomatica) e per stabilire se vi è indicazione all’immunoterapia desensibilizzante, che essendo disponibile oggi in forma sublinguale risulta comoda e maneggevole.